mercoledì 13 febbraio 2008

Il Rugby è uno sport e una filosofia di vita


Come nel calcio, quando la Nazionale maggiore gioca, il campionato è fermo . Per il rugby è lo stesso.
Per quei 3-4 che ancora non sanno del torneo più antico del rugby, la nostra Nazionale ha disputato la 2° partita del Nazioni.
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L'8 novembre 1997, a Bologna prima di Italia vs Sudafrica, il 52enne gallese Vernon Pugh, Presidente dell'International Board, preannuncia il nostro probabile ingresso nel Torneo più prestigioso del mondo: il 16 gennaio 1998 è stata infatti accolta la richiesta dell'Italia a partire dall'anno 2000. E' il Sei Nazioni. E' ora. E' oggi.

Per gli appassionati di Rugby il 6 Nazioni è come una funzione religiosa, una cerimonia di stato, un evento internazionale che unisce sport, spettacolo e festa.

Lo Sport portato in campo da giocatori, atleti, "gladiatori" che lottano per i propri tifosi per regalare al 16° uomo, appunto il tifo, la touche, la giocata alla mano, la mischia e l'azione che porta alla Meta e fà saltare su dai sedili e urlare di gioa.

Lo Spettacolo fuori e dentro il campo. Fuori è protagonista sempre il tifoso che con mille colori, maschere e abbigliamenti assurdi: il centurione romano piuttosto che lo scozzese in Kilt e cornamusa, o il gallese con la cresta del drago piuttosto che l'irlandese vestito da San Patrizio e le mille facce colorate dei colori delle Nazionali. Tutti a festeggia la propria squadra. Tutti insieme fuori dalla "Cittadella sportiva" allestita per l'occasione con stand gastronomici, gadgets e tanta birra.Birra a fiumi dove si tuffano giovani, anziani, mamme e bambini. Perchè il rugby è anche aggregazione di razze colori usi e costumi. Dentro lo stadio perchè tutto questo non smette. Non ci sono barriere che dividono il pubblico ma Toscani che scambiano vino con la mortadella dei modenesi e le salsicce degli abruzzesi ed in mezzo gli stranieri che assaporano tutto e offrono birra. Poi l' inizio. lo speaker che nomina uno per uno i beniamini del pubblico l'esaltazione che sale per un Lo Cicero, un Castrogiovanni, un Parisse e per i Berga Bross. Le squadre si schierano. Le bandiere sventolano poi gli inni, prima l'ospite, seguito in rispettoso silenzio e poi il brivido dell'Inno di Mameli urlato da 25 mila Italiani e alla fine, se ci si guarda intorno, c'è sempre una lacrima di commozione che scivola giù dal viso.(il mio compreso)

Festa! perchè se tutto l'elenco di sopra non basta, tutto quanto continua fuori dalle tribune, indipendentemente da chi vince in qualsiasi stadio di rugby.

Ecco il rugby è tutto questo. uno sport ma anche una filosofia di vita che aggrega sconosciuti e unisce persone e giocatori in uno stretto abbraccio che fonde tante persone in una.

Ed ecco perche il Sena Rugby è costituito da giocatori, allenatore dirigenti, medico e sostenitori ce come un unica persona che spinge, lotta, corre e mangia fango per raggiungere tutti insieme una meta. Tanto in gioco quanto nella vita.


post by Hummerh1

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